E’ rinomato: legno e acqua non sono mai stati buoni amici.
Il problema principale però non consiste propriamente nell’acqua (indi nella pioggia), ma si verifica quando il legno è esposto eccessivamente a questa sostanza, specialmente se la stessa penetra in profondità. Perché? Ciò, infatti, può generare un clima di umidità costante, già insita nelle caratteristiche del legno, che, in quanto materiale vivo, è in grado di adattarsi alle differenti condizioni ambientali, assorbendo e rilasciando l’acqua presente nell’aria. Questo, se da un lato può rivelarsi un pregio, soprattutto per le sue proprietà di regolatore naturale di umidità indoor , dall’altro può dar luogo a seri fenomeni di deperimento, per eccessiva umidità.
Quali sono i principali problemi che si possono verificare in queste condizioni?
In primis, l’eccessiva umidezza pone le basi per l’habitat ideale per l’insorgere di muffe e funghi o per la proliferazione di insetti xilofagi, quali tarli o termiti.
Non si può sottacere, poi, al deterioramento, al marciume ed ai rigonfiamenti dannosi del legno.
In ultimo, conseguenza più grave, si crea aria malsana all’interno della casa, per l’umidità di risalita e per l’umidità interna.
Esistono soluzioni per prevenire questi disagi? Certamente.
Innanzitutto è fondamentale la scelta delle essenze legnose (che dovranno poi subire un particolare trattamento) per costruire, con maggiore attenzione al grado di stagionatura del legno e al grado di umidità percentuale, valore imposto per normativa ai costruttori e che, in Italia, non deve superare il 20%. In tal modo, le muffe non si creano e l’ambiente risulta ostile per termiti e tarli, che così non nutriranno alcun interesse per il legno della costruzione.
La realizzazione stessa della casa è, generalmente, effettuata nei mesi più secchi, in giornate soleggiate, così da ridurre la possibilità che le pareti interne vengano a contatto con la pioggia.
Le moderne case in legno, poi, sono progettate in modo tale che gli elementi costruttivi non siano esposti direttamente alla pioggia, bensì in genere riparati da gronde o tettoie.
La domanda, però, sorge spontanea: perché le strutture esterne libere, esposte a qualsiasi agente atmosferico, come le sporgenze della copertura, non temono l’ acqua?
Esse sono trattate con impregnante ed, inoltre, data la loro forma e posizione, non subiscono un contatto duraturo con l’umidità, cosa che invece accade per le pareti delle case in legno, che hanno, pertanto, bisogno di maggiori accorgimenti.
Tra quelli più utilizzati per proteggere le stesse dall’azione diretta e prolungata dell’umidità possiamo annoverare:
- l’uso di impregnanti, anche ecologici e dati in autoclave, sulle tavole impiegate nella costruzione, che forniscono un grande potere idrorepellente;
- la valutazione accurata della sporgenza di gronda, adeguata all’altezza della parete;
- l’utilizzo di intonaco professionale, il cui pregio è che il legno si trova racchiuso in un sandwich di materiali, la cui corretta stratigrafia forma un cappotto impermeabile che difende l’abitazione dall’acqua e da molti altri agenti.
Infatti, gli attuali sistemi costruttivi in legno prevedono una serie di strati esterni, isolanti e di finitura, che ricoprono la parte strutturale, evitando che la stessa sia esposta direttamente all’esterno e impedisca la penetrazione di acqua e umidità dall’esterno.
Lo spesso strato esterno di cappotto isolante protegge, per l’appunto, efficacemente la struttura legnosa interna alla parete. I pannelli a chiusura del telaio strutturale, oltre a essere inattaccabili dagli insetti, risultano molto resistenti all’umidità e l’acqua penetra all’interno della parete solo in presenza di evidenti fessurazioni nel cappotto o nei giunti. Per evitare la risalita di acqua ristagnante e l’infiltrazione, che possono dar luogo a marciumi del legno, è fondamentale che i lavori di impermeabilizzazione della base della struttura siano fatti a regola d’arte da imprese serie e professionali.
Le intemperie non sono le uniche “nemiche” del Legno.
Uno degli aspetti più critici per le strutture in legno relativamente all’umidità è il punto di contatto della struttura con il terreno. Dove si appoggia la struttura di una casa in legno?
La risposta a questa domanda è molto importante perché è proprio il punto di appoggio quello in cui si può sviluppare la cosiddetta “umidità di risalita“, che si verifica quando l’acqua che ristagna nel terreno risale lungo le pareti, esponendole al rischio di marcire.
Come risolvere questo problema? Semplice, con una corretta progettazione. Durante questa fase è infatti utile prevedere una fondazione rialzata: viene realizzato sopra la platea un cordolo in cemento, alto una decina di centimetri circa, sopra il quale vengono installati i dormienti in legno e le relative pareti. In questo modo il nodo di contatto fondazioni-pareti rimane ben al di sopra del piano di calpestio e del terreno, e non si corre il rischio che il legno venga a contatto con l’acqua.
Infine, il tutto viene poi ricoperto con una guaina bituminosta impermeabile, quale ulteriore elemento di prevenzione dal rischio dell’umidità di risalita.
Un altro aspetto critico delle case in legno è l’umidità che si genera all’interno dell’abitazione, causata dalle normali attività che vi si svolgono in casa durante la giornata. E’ bastante pensare, per esempio, alla cucina, al bagno o anche alla semplice respirazione umana: produce umidità che potrebbe infiltrarsi nelle pareti e, a lungo andare, farle marcire.
Per ovviare al problema dell’umidità interna si operano in genere le seguenti misure:
- si prevede un sistema efficace di ricambio dell’aria, tramite sistemi di ventilazione naturale o controllata, che agevolino lo smaltimento dell’aria viziata, impedendo la formazione di umidità e muffe;
- Si inserisce, nella stratigrafia della struttura, una membrana nota con il nome di “freno vapore”, il cui compito è quello di impedire che l’umidità interna raggiunga e intacca lo strato strutturale in legno.
Una volta garantito che l’aria non può infiltrarsi all’interno della struttura, anche questo rischio è stato correttamente prevenuto.
Oltre alla corretta realizzazione dell’opera, sarà sufficiente un saltuario monitoraggio del cappotto esterno e dei punti critici, quali punti di contatto e congiunzioni tra parete e tetto o tra muri e porte etc etc.
Una volta identificati i punti che presentano problemi, sarà sufficiente intervenire con piccoli ed economici ritocchi per garantire la tenuta e la durata dell’abitazione nel tempo attraverso una semplice manutenzione.
Dormire tranquilli, allora?
Certamente. Se ci si è affidati ad un costruttore competente e qualificato, che ha progettato e costruito con elevati standard di qualità la casa in legno, si possono dormire sonni tranquilli, al riparo dai rischi dovuti all’umidità.